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Farina di castagne
Sono i frutti tipici del castagno; i marroni sono più grossi delle castagne e di sapore più delicato. Appaiono da sempre nel paesaggio europeo, specie meridionale. Ne parla favorevolmente Galeno medico romano. I frutti sono riuniti a due o a tre entro un riccio spinoso; la polpa è di notevole consistenza e di sapore dolciastro. Si cucinano bolliti o arrostiti. In commercio si trovano anche secchi, o ridotti in farina; quest'ultima è usata per la preparazione del cosiddetto «castagnaccio » ed anche delle frittelle.
Per arrostirle si pratica loro un taglio trasversale, si passano al forno o su una speciale padella in ferro bucata, facendole « saltare » su fiamma viva.
Per sbucciare le castagne destina-nate a successive cotture (bollite o per ripieni specie di oche e tacchini, per puree ecc.) si passano in forno con la buccia tagliata lateralmente semi immerse in acqua bollente. Quando la fenditura si allarga, sono pronte per essere sbucciate. Ottime le caldarroste autunnali, servite con vino bianco nuovo o pelate, cosparse di zucchero, irrorate di grappa e flambate. Deliziose, pelate e bollite con semi di finocchio. Se ne può far purea da addolcire o da arricchire con cacao amaro e Rum e da nappare con panna montata; se ne possono far palline col composto di cui sopra, arricchito di burro, e passato alla granella di cioccolato. Se ne può far purea come con le patate da servire con piatti di caccia salati, o con maiale arrosto.
Valori nutrizionali
100 g di polpa di castagne fresche equivalgono a 198 calorie; 100 g di castagne secche a 357 calorie.
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